Il MUSEO DELLA VERNA: la vita del convento in sette stanze
Rinasce nel 2002 il Museo della Verna. Quello che oggi possiamo vedere è infatti il secondo museo di questo noto Santuario Francescano dopo che il primo aveva chiuso nell’ormai lontano 1978 a causa di un grosso furto che aveva subito.
Questa esposizione è divisa in sette sale che raccolgono opere d’arte e oggetti sacri, ma le funzione primaria del museo è quella di mostrare uno spaccato di vita francescana in questo luogo, così a se stante sulla cima del “crudo sasso” e al tempo stesso fortemente inglobato nella vita comunitaria di una vasta zona, non solo casentinese, ma anche della Val Tiberina, di parte delle Marche e della Romagna.
Il nuovo Museo della Verna si è potuto realizzare grazie allo sforzo collettivo di persone, studiosi, istituzioni, in particolare della Soprintendenza dei Beni Culturali di Arezzo e della comunità francescana, ma certamente non sarebbe mai nato senza l’irriducibile forza di volontà e convinzione sull’importanza di quest’opera da parte di Padre Fiorenzo Locatelli, Guardiano della Verna in quel periodo.
Oltre che interessante da un punto di vista artistico e fortemente emotiva da un punto di vista spirituale, certi punti e oggetti questa mostra possono definirsi sicuramente anche suggestivi. Ma forse ancor più suggestiva è la zona del Santuario dove il museo è ubicato, un punto dove normalmente il turista non passa nel suo percorso di visita alla Verna, lungo un quattrocentesco corridoio interno alla struttura e accanto al bellissimo chiostro del convento. Questo contesto è già di per se un altro museo.
Le diciotto immagini di questa galleria e le relative descrizioni non possono certo mostrare gli oltre trecento oggetti presenti nel museo, vogliono soltanto dare un’idea di questo ambiente storico religioso culturale presente alla Verna ed essere un invito ad andare a visitarlo fisicamente.
Il Museo della Verna è aperto la domenica e nei giorni festivi con orario 10-12 e 14-17. L’ingresso è gratuito.
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Cliccare sull'immagine per l'ingrandimento e la didascalia Il Bel Casentino by Alessandro Ferrini
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